sabato 12 marzo 2011

Glutammato di Monosodico



GLUTAMMATO MONOSODICO: CHE DANNO!!

Nei cibi conservati delle grande distribuzione è una presenza assidua, palese o occulta... si chiama "in gergo" E621 ma lo troviamo camuffato anche con altri nomi apparentemente più innocenti: “idrolizzato proteico”, “proteine vegetali”, “isolato proteico di soia”, “proteina concentrata di soia”, “aromi naturali”, “enzimi”, “autolisato di estratto di lievito” e “lievito”.


Nella sostanza non cambia la solfa: è un grave danno alla nostra salute e di lui si sospetta seriamente che tra i reali effetti collaterali ci siano anche malattie degenerative , cardiovascolari, disturbi del comportamento, diabete, glaucoma e… sovrappeso. Negli ultimi decenni è stato oggetto di molte ricerche dai risultati davvero sconcertanti, come ci ricorda il Dr Perugini Billi in una recente intervista su La Stampa:

“È noto ormai da 50 anni che per provocare un rapido soprappeso in un animale basta creare danni puntiformi nell’ipotalamo. Il glutammato è in grado di fare la stessa cosa. Il problema è che gli
 esseri umani sono 5 volte più sensibili alla tossicità del glutammato del più sensibile degli animali da laboratorio e i lattanti sono 4 volte più sensibili degli adulti. Secondo alcuni esperti, è la precoce esposizione al glutammato una della cause dell’aumento di obesità tra le nuove generazioni.

Nel 1957 alcuni ricercatori stavano cercando di capire se un amminoacido molto comune nel nostro corpo,
 l’acido glutammico, era in grado di riparare i danni retinici. Nutrirono dei topi con questo amminoacido, nella particolare forma di glutammato monosodico (MSG). Quello che scoprirono fu scioccante. Tutte le cellule della retina erano state letteralmente spazzate via, semplicemente non c’erano più.
Circa 10 anni più tardi il Dr John Olney, neuroscienziato e ricercatore americano, decise di utilizzare questo sistema di distruzione della retina per studiare le connessioni tra visione e cervello. Scoprì che
 il MSG non solo danneggiava la retina, ma anche alcune aree specifiche del cervello, principalmente l’ipotalamo.
Inoltre, scoprì che provocava una sovreccitazione dei neuroni talmente forte che alla fine queste cellule morivano. Chiamò questo fenomeno “eccitotossicità.
Da allora sono stati condotti numerosi studi e oggi sappiamo che
 l’acido glutammico è uno dei più comuni neurotrasmettitori presenti nel cervello e che influenza funzioni come l’ attenzione, l’apprendimento, la memoria, il controllo del sistema endocrino e l’emozioni.

Questo
 amminoacido tuttavia non distrugge le cellule nervose, perché un sistema di controllo tiene entro certi limiti i suoi livelli nel cervello. La stessa cosaperò non avviene con il MSG, che è libero di provocare danni cellulari anche gravi.

Si sospetta infatti che il consumo di questa sostanza sia associato ad alcune malattie degenerative del sistema nervoso (Alzheimer, Parkinson, neuropatie, schizofrenia, depressione, disturbi del comportamento e dell’apprendimento, autismo ecc.), al diabete, alle malattie cardiovascolari, al glaucoma e alla degenerazione maculare".

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