domenica 13 marzo 2011

Il Vischio


Utilizzato in medicina fin dall’antichità, il vischio è stato usato nella terapia antitumorale per la prima volta da Rudolf Steiner (1861-1925), padre dell’Antroposofia. Sulle indicazioni di Steiner nel 1917 fu messo a punto il primo preparato iniettabile a base di vischio, utilizzando le foglie, i rametti e un estratto acquoso fermentato di bacche bianche.
Sono state condotte numerose ricerche sul vischio. Gli studi farmacologici hanno messo in evidenza la presenza di una notevole serie di sostanze antitumorali. Principalmente si tratta di due importanti gruppi, le lectine e le viscotossine. L’azione antitumorale di queste sostanze si basa su due meccanismi principali: 1) modulazione del sistema immunitario in modo che questo attacchi più efficacemente le cellule tumorali; 2) inibizione diretta e indiretta sulla crescita delle cellule tumorali.
Per quanto riguarda l’impiego dei preparati di vischio nei diversi tumori, per il momento si contano ben 123 studi clinici. Questi hanno dimostrato quanto segue:
- miglioramento della qualità di vita;
- aumento dell’appetito e del peso;
- normalizzazione del sonno;
- maggiore efficienza fisica e mentale;
- miglioramento dell’umore e della capacità di iniziativa;
-riduzione degli effetti collaterali delle terapie convenzionali (radio e chemioterapia), come nausea, vomito, immunodepressione;
- riduzione della sintomatologia derivante dalla patologia;
- riduzione del dolore causato dal tumore;
- riduzione dei tempi di degenza;
- miglioramento della reattività immunologia, potenziamento delle difese endogene, riduzione della predisposizione alle infezioni;
- allungamento del tempo di sopravvivenza;
- prevenzione di recidive e metastasi.
Il vischio si presenta in fiale che devono essere iniettate sotto cute osservando una certa sequenza. Questa terapia deve essere rigorosamente prescritta e seguita da un medico.
All’estero, soprattutto in Germania e in Svizzera, esistono cliniche oncologiche dove vengono associate le terapia convenzionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) alla terapia con vischio e ad altre non convenzionali. Il più delle volte le terapie convenzionali e non convenzionali abbinate danno risultati superiori alle sole terapia convenzionali.
Considerate le potenzialità della terapia con vischio è un vero peccato che nei nostri reparti oncologici non se ne conosca neanche l’esistenza. In questo modo, si nega ai pazienti una possibilità in più, per altro senza effetti collaterali, di essere curati e di aumentare le proprie possibilità di guarigione.

Bibliografia
Legnani W. Il vischio nella terapia oncologica. Medicina Naturale Novembre 2010.

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